martedì 10 aprile 2012

Ai raggi X - "Alice" di Francesco De Gregori

Dopo una così lunga e immotivata assenza, vorrei riprendere l'aggiornamento di questo blog con una nuova rubrica: Ai raggi X. Tante volte ascoltando una canzone mi chiedo quale sia il significato del testo. Supponendo che l'autore non abbia infilato un'accozzaglia di parole una dietro l'altra, evidentemente con quel brano voleva far passare un messaggio che, però, si perde. Io farò una disamina del testo, ponendomi una serie di domande, a cui spero qualcuno di voi possa dare una risposta.

La canzone di oggi è Alice di Francesco De Gregori.



Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel Sole
Al più guarderanno il Sole, rovinandosi gli occhi, ma non importa.

Irene al quarto piano è lì tranquilla
che si guarda nello specchio
e accende un'altra sigaretta
Chi è Irene? Non si parlava di Alice? Vabbè, immagino si capirà più avanti.

e Lili Marlene bella più che mai
sorride e non ti dice la sua età
Da dove spunta Lili Marlene? A chi sorride? Ma soprattutto, perché dovrebbe dire la sua età? E a chi, poi?

ma tutto questo Alice non lo sa
Se non dice la sua età, come può Alice saperla? E poi, non si parlava di Irene... Mi sfugge il nesso tra tutti questi personaggi.

«Ma io non ci sto più!»
gridò lo sposo e poi
"Lo sposo"? Ma la finiamo di introdurre personaggi? Sembra un romanzo di Proust...

tutti pensarono dietro ai cappelli
Dietro i cappelli? Perché non "sopra gli ombrelli", allora?

«Lo sposo è impazzito oppure ha bevuto»
O magari ha semplicemente cambiato idea... Ma va bene, è il pensiero della gente "dietro i cappelli" e la gente che si nasconde dietro cilindri e bombette può pensare quello che vuole.

ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa
non è così che se ne andrà
"Lui" chi? Lo sposo? E chi "non se ne andrà"? La sposa? Lo sposo? Il figlio? E anche "se ne andrà": nel senso di morire? O, in caso negativo, dove andrà?

e il tram di mezzanotte se ne va
ma tutto questo Alice non lo sa
Mi chiedo come possa saperlo... Non è una veggente...

«E io non ci sto più
e i pazzi siete voi...»
Sì, ha parlato quello sano...

Alice guarda i gatti e i gatti girano nel Sole
Registi o criceti? Cosa vuol dire "girano"?

e il mendicante arabo
ha un cancro nel cappello
Ecco di nuovo il cappello. Immagino che sia il massimo della poesia, ma non ho capito il passaggio...

e un posto per dormire non ce l'ha
ma tutto questo Alice non lo sa
Una cosa è chiara di questa canzone: che Alice non sa nulla. E il bello è che non è nemmeno colpa sua! La povera Alice è colpevole di non sapere cose che non la riguardano...
A proposito: la canzone è finita e di Irene non si sa più nulla. Citata all'inizio e poi dimenticata. Esattamente come Lili Marlene che non dice la sua età e poi scompare dalla canzone. Meritava davvero citare tutta questa selva di gente per poi non farla interagire con la povera Alice che guarda i gatti e ignora totalmente la vita di persone che vengono appena nominate?

Se qualcuno potesse rispondere a queste domande permettendomi di capire il senso di questo brano, gliene sarei molto grato.


Nota: Benché il tutto sia trattato con un tono ironico, le domande che mi pongo sono serie. Per questo motivo verranno eliminati i commenti dal tono «Anche se non si capisce è una splendida canzone!» visto che non stiamo discutendo della qualità del brano ma del significato del testo. Se avete risposte alle domande scrivetele, altrimenti astenetevi. Grazie.

sabato 23 ottobre 2010

Vendo moto


Già vi dissi in un altra occasione di come a volte mi capita di ritornare nel mio vecchio liceo.
Lì c'è una bacheca dove gli alunni mettono qualche piccolo compro/scambio/offro. Solitamente sono offerte di libri di testo che non servono più o proposte di ripetizioni.

Ieri sera, però, sono rimasto sorpreso dall'annuncio che vedete nella foto.
Cioè, è lecito, ma che una bidella del liceo metta un annuncio così mi fa sorridere.


Ah, a proposito: se anche loro si qualificano come bidelle, significa che lo posso fare anch'io, a dispetto di quanto scritto la volta scorsa.

domenica 10 ottobre 2010

La risposta del giorno


Oggi è il 10/10/10. Il numero 101010, se letto in binario, corrisponde al decimale 42, ovvero al numero che per Douglas Adams è la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto. Una simpatica coincidenza, ovviamente: la data non ha nulla di particolare, ma trovo comunque simpatico averla vissuta.

sabato 11 settembre 2010

Lunigiana storica


È un mese ormai che in bacheca del DMI è appeso il bando che vedete nella foto. E uno analogo era lì anche l'anno scorso. In pratica si premiano tesi di laurea che parlino della Lunigiana, in senso storico, artistico, letterario o quant'altro.

Cominciamo a dire, per chi non lo sa, che la Lunigiana è una regione storica divisa tra Liguria e Toscana. Il DMI è a Trieste, che è in Friuli-Venezia Giulia. Non esattamente vicini, dunque.
Ma c'è di più. Il DMI è il Dipartimento di Matematica e Informatica, quindi al massimo si potrebbe fare una tesi storica su un matematico famoso della Lunigiana (ammesso che ce ne siano).

Ora voi immaginatevi uno studente che va da un professore triestino dicendogli: «Vorrei fare una tesi storica su un matematico praticamente sconosciuto che è vissuto in una regione dall'altra parte dell'Italia. Inoltre le informazioni sui suoi scritti saranno in qualche biblioteca della zona, il che significa che dovrò fare di continuo la spola tra Trieste e (poniamo) Massa Carrara». Dubito che il povero laureando riuscirebbe a trovare qualche docente disposto a sostenerlo in questa scelta...

Eppure è il secondo anno che quel bando campeggia in bacheca. Sarà che qualcuno al DMI ci spera davvero in quel premio?

martedì 17 agosto 2010

Non fiori ma opere di male

Questo post può sembrare un in memoria..., ma vi assicuro che non lo è. Non c'è il tag e il titolo non è conforme. Sono solo considerazioni in libertà.

Questa mattina è morto Francesco Cossiga. Stava male già da giorni, eccetera.
Non so come intitoleranno i giornali domani né quali dichiarazioni faranno i colleghi politici a riguardo. Non so, ma posso immaginare.

Quello che io so è che il signor Cossiga, il 23 ottobre 2008, rilasciò un'intervista alla Nazione in cui diceva (riassunto mio; per l'intervista completa seguite il link):

Intervistatore: «Presidente Cossiga, pensa che minacciando l'uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?».

Cossiga: «Dipende, se ritiene d'essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l'Italia è uno Stato debole, e all'opposizione non c'è il granitico PCI ma l'evanescente PD, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».

I: «Quali fatti dovrebbero seguire?».

C: «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno».

I: «Ossia?».

C: «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».

I: «Gli universitari, invece?».

C: «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

I: «Dopo di che?».

C: «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

I: «Nel senso che...».

C: «Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».

I: «Anche i docenti?».

C: «Soprattutto i docenti».

I: «Presidente, il suo è un paradosso, no?».

C: «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

I: «E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? “In Italia torna il fascismo”, direbbero».

C: «Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio».

“Infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città”? E questo sarebbe quello che Cossiga fece “quand'ero ministro dell'Interno”?
Non sono un avvocato, ma onestamente ci vedrei estremi per una denuncia. E invece tutto il mondo politico lo acclama e dichiarerà che era un grande uomo politico, ci scommetto!


Aggiornamento delle 15.30: Come avevo previsto;
Alfano dice: «Perdiamo una figura insostituibile della classe politica italiana »;
Matteoli dice: «Uomo politico di grande spessore»;
Bersani dice: «Se ne va[...] una persona singolare e straordinaria»;
Casini dice: «Un uomo [...] scomodo nell'amicizia ma sempre affettuoso e leale».
Potrei continuare, ma mi fermo qua.

Non aggiungo altro. Credo si sia capito quanto io trovi vergognoso questo ridicolo teatrino

Ah, no. Aggiungo il titolo del Tempo:
E' morto Cossiga, era un grande tifoso della Juve
Hanno capito tutto, eh?

venerdì 6 agosto 2010

Coraggio


Interessante l'accostamento tra la trasmissione di ieri e il film di oggi, su Rai Uno. In un'epoca di reality e schifezze varie, ci vuole tutto "il coraggio di [Piero] Angela" per fare ancora trasmissioni interessanti come Superquark!

mercoledì 4 agosto 2010

Sul bus 17

Giornata proficua quella di oggi sull'autobus:

Una donna, di quelle inutilmente "infighettite", si lamentava al cellulare riguardo un bambino che doveva aver incontrato la mattina stessa. Questo bimbetto, a quanto ho capito, aveva 4 anni ed era già stato a Berlino, a differenza della signora. Non so perché la signora non sia ancora andata a Berlino, visto che sembrava tenerci così tanto, né mi sembra strano ci sia stato il bambino, ma la donna deve aver preso la cosa come un'offesa personale, come se il bimbo l'avesse fatto apposta.

Poi una ragazza, una ventina d'anni almeno, che non sapeva che negli autobus per scendere si usano le porte centrali. Mi chiedo dove abbia vissuto finora...

E, per finire, il ragazzo che al capolinea - vuoto! - pur di non spostarsi lateralmente di un metro, ha aspettato che tutta la gente scendesse dall'autobus pur di salire dalle porte centrali.

Ah, sì. E stamattina due turisti hanno fotografato il muso dell'autobus in cui ero salito, come se non ne avessero mai visto uno in vita loro.

E poi non venite a dirmi che questa gente è normale...