martedì 17 agosto 2010

Non fiori ma opere di male

Questo post può sembrare un in memoria..., ma vi assicuro che non lo è. Non c'è il tag e il titolo non è conforme. Sono solo considerazioni in libertà.

Questa mattina è morto Francesco Cossiga. Stava male già da giorni, eccetera.
Non so come intitoleranno i giornali domani né quali dichiarazioni faranno i colleghi politici a riguardo. Non so, ma posso immaginare.

Quello che io so è che il signor Cossiga, il 23 ottobre 2008, rilasciò un'intervista alla Nazione in cui diceva (riassunto mio; per l'intervista completa seguite il link):

Intervistatore: «Presidente Cossiga, pensa che minacciando l'uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?».

Cossiga: «Dipende, se ritiene d'essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l'Italia è uno Stato debole, e all'opposizione non c'è il granitico PCI ma l'evanescente PD, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».

I: «Quali fatti dovrebbero seguire?».

C: «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno».

I: «Ossia?».

C: «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».

I: «Gli universitari, invece?».

C: «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

I: «Dopo di che?».

C: «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

I: «Nel senso che...».

C: «Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».

I: «Anche i docenti?».

C: «Soprattutto i docenti».

I: «Presidente, il suo è un paradosso, no?».

C: «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

I: «E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? “In Italia torna il fascismo”, direbbero».

C: «Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio».

“Infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città”? E questo sarebbe quello che Cossiga fece “quand'ero ministro dell'Interno”?
Non sono un avvocato, ma onestamente ci vedrei estremi per una denuncia. E invece tutto il mondo politico lo acclama e dichiarerà che era un grande uomo politico, ci scommetto!


Aggiornamento delle 15.30: Come avevo previsto;
Alfano dice: «Perdiamo una figura insostituibile della classe politica italiana »;
Matteoli dice: «Uomo politico di grande spessore»;
Bersani dice: «Se ne va[...] una persona singolare e straordinaria»;
Casini dice: «Un uomo [...] scomodo nell'amicizia ma sempre affettuoso e leale».
Potrei continuare, ma mi fermo qua.

Non aggiungo altro. Credo si sia capito quanto io trovi vergognoso questo ridicolo teatrino

Ah, no. Aggiungo il titolo del Tempo:
E' morto Cossiga, era un grande tifoso della Juve
Hanno capito tutto, eh?

venerdì 6 agosto 2010

Coraggio


Interessante l'accostamento tra la trasmissione di ieri e il film di oggi, su Rai Uno. In un'epoca di reality e schifezze varie, ci vuole tutto "il coraggio di [Piero] Angela" per fare ancora trasmissioni interessanti come Superquark!

mercoledì 4 agosto 2010

Sul bus 17

Giornata proficua quella di oggi sull'autobus:

Una donna, di quelle inutilmente "infighettite", si lamentava al cellulare riguardo un bambino che doveva aver incontrato la mattina stessa. Questo bimbetto, a quanto ho capito, aveva 4 anni ed era già stato a Berlino, a differenza della signora. Non so perché la signora non sia ancora andata a Berlino, visto che sembrava tenerci così tanto, né mi sembra strano ci sia stato il bambino, ma la donna deve aver preso la cosa come un'offesa personale, come se il bimbo l'avesse fatto apposta.

Poi una ragazza, una ventina d'anni almeno, che non sapeva che negli autobus per scendere si usano le porte centrali. Mi chiedo dove abbia vissuto finora...

E, per finire, il ragazzo che al capolinea - vuoto! - pur di non spostarsi lateralmente di un metro, ha aspettato che tutta la gente scendesse dall'autobus pur di salire dalle porte centrali.

Ah, sì. E stamattina due turisti hanno fotografato il muso dell'autobus in cui ero salito, come se non ne avessero mai visto uno in vita loro.

E poi non venite a dirmi che questa gente è normale...