Ripesco oggi una notizia che ho appreso grazie ad Ipazia per parlare di biblioteche universitarie.
Qui da noi, per ora, non ci sono stati sgomberi di libri - di computer sì, ma è un'altra storia che forse vi racconterò quando sarà finita - ma oggi ho scoperto una cosa.
Giovedì scorso (evidentemente era la giornata giusta per le cattiverie verso i libri) in biblioteca di medicina si inzia a sentire un fastidioso odore. Un non eccessivamente rapido controllo da parte degli addetti e si scopre che un tubo è saltato e sta spandendo gas. Parte l'impianto antincendio che sparge schiuma biancastra un po' dappertutto. Vengono chiamati i pompieri ma - attenzione! - non viene evacuato l'edificio. Infatti i ragazzi in aula studio cominciano ad accusare un po' di mal di testa, senza però capire bene cosa stia succedendo.
Stamattina la biblioteca era ancora chiusa, transennata con del nastro bianco e rosso attaccato alla bell'e meglio, con uno striminzito cartello che non spiega niente. Nei corridoi l'odore di metano misto a vernice è ancora presente. Non si sa se il tubo sia stato chiuso o, almeno, se la fuoriuscita di gas sia stata fermata. A dire il vero, non si sa neanche che gas fosse. Non si sa in che condizioni sono i libri né quanto ci vorrà prima di poter riaprire la biblioteca.
Per carità, sono sicuro che ognuno stia facendo il suo dovere e lo stia facendo al meglio. Le due cose che davvero mi lasciano perplesso sono: 1. che non sia stato evacuato immediatamente l'edificio appena scoperta la fuga di gas e 2. che, se la puzza è ancora così forte, nessuno abbia pensato di avvertire di eventuali pericoli (non fumare, non respirare, arieggiare le stanze, fare attenzione...). A meno che non abbiano deciso di usare gli studenti come rilevatori: se ne trovano uno boccheggiante a terra significa che il guasto non è riparato.
Se non veniamo decimati, vi farò sapere come evolve la cosa nei prossimi giorni.
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