sabato 8 maggio 2010

Contestare con testa

Sono note a tutti le polemiche intorno al decreto del ministro Bondi sulle fondazioni liriche. Polemiche, scioperi, discussioni, manifestazioni, attività parallele...

In questi giorni al Teatro Verdi di Trieste sta andando in scena Madama Butterfly, in un pregevole allestimento. Causa tale famigerato decreto la recita di domenica scorsa, 2 maggio, è saltata. Il primo maggio, infatti, il Teatro aveva fatto uscire il seguente comunicato stampa:
A seguito dello sciopero nazionale delle istituzioni lirico sinfoniche italiane, la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste informa che:
la recita di MADAMA BUTTERFLY in programma domenica 2 maggio è stata annullata.

Comunica altresì al pubblico che:
venerdì 7 maggio prossimo verrà effettuata una recita straordinaria dell’opera MADAMA BUTTERFLY per la quale valgono gli abbonamenti e i biglietti acquistati per il giorno 2 maggio.

Se non che il giorno 6 maggio lo stesso Teatro Verdi ha fatto uscire quest'altro comunicato:
A causa del protrarsi degli scioperi nazionali nei 14 teatri lirici italiani, anche le maestranze del Teatro “G. Verdi” di Trieste hanno proclamato un ulteriore sciopero in occasione dello spettacolo di venerdì 7 maggio.

Conseguentemente, la recita di Madama Butterfly prevista per la giornata stessa viene annullata.

La Direzione del Teatro Verdi comunica agli interessati che potranno presentarsi alla Biglietteria con il relativo biglietto per il rimborso.

Ora, io capisco la protesta, e la approvo pure, dal momento che il decreto è davvero un abominio. Quello che non riesco a capire è il poco rispetto del pubblico.
Cercate di mettervi nei panni di un abbonato, o di un semplice spettatore, che compra - due mesi fa - un biglietto per il 2 maggio. Si prepara e si organizza gli impegni per essere libero quella sera. Il giorno prima dello spettacolo gli viene detto che l'indomani può restare a casa ma che - se vuole - può andare a teatro il venerdì seguente. Allora questo spettatore si organizza nuovamente, briga di nuovo per spostare i suoi impegni e per riuscire ad incastrare tutte le cose che deve fare, per essere libero il venerdì... e di nuovo il giorno prima gli viene detto che lo spettacolo è annullato. Del tutto questa volta.
Badate bene: non è stato annullato lo spettacolo di giovedì, né quello di sabato e neanche quello di domenica. Quello di venerdì, già rinviato, per poter assistere al quale 1.300 persone hanno dovuto cercare di liberarsi e spostare gli impegni.

Certo, i biglietti verranno rimborsati, il teatro lo ha assicurato, ma direi che in questo momento non si è reso un gran servizio al Teatro (né al teatro - la differenza maiuscola/minuscola è importante). Non tanto per gli abbonati, che ormai hanno il pelo sullo stomaco e sopportano tutto, ma per il semplice appassionato che ha deciso, per una volta, di andare anche lui all'opera. Per vedere se lo appassiona. Per cercare qualche emozione. E, perché no, per tornarci in seguito.
«Andremo avanti - dice Domenico Lazzaroni della Uil -, sperando che il pubblico ci conforti e non si arrabbi». Mi sembra un po' tardi per dire "speriamo non si arrabbi". Quelle 1.300 persone, tolti gli abbonati, sono difficilmente recuperabili. A volte addirittura non si recuperano più. Tanto più che lo spettacolo è esaurito da un mese, quindi trovare oggi (ma anche il 6 maggio, appena avuta la notizia) un biglietto per una delle tre date rimanenti, era un'impresa quasi impossibile. Spiace dirlo, ma la cosa è stata gestita davvero male.

Ah, e non pensiate che stia parlando per ipotesi. La mia amica Ornella aveva un biglietto proprio per lo spettacolo del 2 maggio. Ed era molto contanta perché mi ha detto: «Finalmente ho convinto i miei genitori a venire all'opera». Sempre il 2 maggio. E quei due spettatori, miei cari, li abbiamo persi per sempre.
Certo, capisco che la protesta doveva esserci e doveva essere pacifica, ma con un po' di più buona volontà si poteva trovare qualche soluzione alternativa, altrettanto efficace ma che non fosse così deleteria per il Teatro.

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