martedì 12 gennaio 2010

Fra cento metri infrangere il codice stradale



A Trieste - la città dove vivo - c'è una via, via Mazzini, che è una via centrale e trafficata ma in cui possono circolare solo autobus e taxi. Questo accade da almeno 15 anni, anche se probabilmente sono molti di più. Dico "almeno 15" perché posso dare una testimonianza sicura che 15 anni fa in quella strada potevano circolare solo autobus e taxi. Questo per dire che non è un'ordinanza comunale dell'altro ieri, ecco.

Qualche giorno fa dovevo recarmi in una via attigua a via Mazzini con C., un amico che abita fuori città. Per comodità C. imposta il navigatore e parte. Tra una chiacchiera e l'altra io mi dimentico di dove dobbiamo andare finché in mezzo ad un incrocio una vocina dice «Tra cinquanta metri girare a destra». Peccato che a destra c'era via Mazzini.
Il bello è che, anche se avessimo voluto trasgredire al divieto di circolazione di via Mazzini, comunque per girare a quell'incrocio avremmo dovuto fare una manovra da pazzi incoscenti rischiando davvero un incidente grave. Poi, per fortuna, abbiamo risolto (facendo il giro di mezza città, ma non importa).
Ora, non so che tipo di navigatore avesse il mio amico e non mi interessa. Posso dire con assoluta certezza che C. non compra cose alla leggera, specie se sono oggetti tecnologici. Comunque - a prescindere dalla marca - mi chiedo come possa un navigatore, per quanto pessimo e non aggiornato, non riconoscere una via che da almeno tre lustri è interdetta alle automobili. Ovviamente è impensabile che chi produce i navigatori possa testare tutte le strade di tutte le mappe di tutte le città, ma l'errore mi sembra davvero grave.

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