martedì 5 gennaio 2010

Un ufficio che si morde la coda



Stamattina facevo la fila in un ufficio pubblico e aspettavo pazientemente il mio turno col bigliettino in mano e osservavo la gente che condivideva quei minuti con me. È incredibile come ci sia sempre chi si lamenta: c'è troppa gente, ci sono pochi sportelli aperti, le signorine* sono lente, ci sono poche informazioni, ci sono troppi numeri da aspettare, le signorine allo sportello non capiscono niente, non c'è rispetto per l'utenza...

C'è una categoria, però, che davvero non capisco. Le persone che arrivano, prendono il numero, constatano che dovranno aspettare quelle 20/30 a volte anche 40 persone prima del proprio turno eppure si piazzano in prima fila, bloccando tutte le strade, ritte in piedi già con le carte pronte e il portafoglio in mano!
Io so che ci sarà da aspettare e per questo mi porto sempre qualcosa da leggere, ma - chissà perché - a volte mi sembra di essere l'unico a saperlo...


* Per l'utente medio allo sportello ci sono sempre "signorine". Le volte in cui l'impiegato è un uomo, questo viene privato addirittura del suo status di maschio: l'incipit passa da «Scusi, signorina...» davanti ad una donna a «Senta, scusi...» di fronte ad un uomo.

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